Poco prima delle 18 all’ingresso del centro di primissima accoglienza di via Traves arriva l’ennesimo bus con 61 migranti a bordo. Sono quasi tutte famiglie sbarcate a Lampedusa nei giorni scorsi. Hanno facce stravolte e spaesate. Ma sembrano quasi sollevati. I più piccoli scendono, guardano i palazzi delle Vallette in lontananza. Ma poi vengono subito attratti dagli altri ragazzi che sono nella struttura gestita dalla Croce Rossa da alcuni giorni e, in ciabatte, stanno giocando a pallone sul piazzale. C’è chi ha una borsa con qualche indumento, altri solo uno zaino. E poi c’è la ragazza libica Mariam che stringe al petto il suo gatto Misha: «È sempre stato con me, anche quando abbiamo attraversato il mare, lui era nella sua casetta».